Il jazz, musica "degenerata". Coco Schumann e i jazzisti del campo di Terezin

Il jazz, musica "degenerata". Coco Schumann e i jazzisti del campo di Terezin

 
Lezione concerto. Ciclo "Musica perseguitata"
 
Il musicologo Pasquale Morgante (docente di Storia del Jazz al Conservatorio di Musica “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia) sviluppa il discorso già avviato lo scorso anno con la vicenda di Eddie Rosner sul jazz come musica doppiamente perseguitata dai nazisti in quanto “ribelle e di origine negra”, presentando l’esperienza del gruppo dei jazzisti di Terezín, figure rimaste a lungo ai margini degli studi sulla musica concentrazionaria, con particolare attenzione al chitarrista Coco Schumann, ultimo superstite della band, la cui autobiografia è appena stata edita. Con Pasquale Morgante discute Andrea Ranzato (Liceo delle Scienze Umane / Liceo Musicale “Isabella d’Este”, Mantova)
Si presentano filmati tratti dal documentario “Coco Schumann” di Mara Chiaretti.
 
Musiche di Sidney Bechet, Django Reinhardt, Richard Tauber
 
Solisti
Lorenzo Tomelleri, pianoforte (Classe del Prof. Vittorio Mezza)
Laura Chittolina, sax (Classe del Prof. Giulio Visibelli)
Nicolò La Torre, chitarra (Classe del Prof. Simone Guiducci)
Riccardo Cocetti, batteria (Classe del Prof. Marco Volpe)
Rita Gelmetti, voce solista
 

Quando

  • Giovedì, 28 Gennaio 2016 18:00

L'evento fa parte della rassegna "Il Conservatorio per la Settimana della memoria 2016"

Icona del PDF Programma completo della rassegna, Icona del PDF Locandina della rassegna

Il Conservatorio per la Settimana della memoria 2016. Responsabilità, colpe, resistenze, opposizioni: scelte individuali e collettive durante la Shoah

Dal 22 al 28 gennaio 2016

 
Memoria ovvero Responsabilità. Nessuno può chiamarsi fuori. Nessuno può dire “io non sapevo.. mi occupavo del mio”
È questo il monito lanciato dal percorso didattico e culturale proposto quest’anno dal Conservatorio di Musica “Lucio Campiani” in collaborazione col Liceo Coreutico Musicale “Isabella d’Este” e Istituto “Carlo d’Arco”. Percorso composito di approfondimento, di documentazione, di azione scenica e di musica. Musica a commento, musica a testimonianza, musica a lenimento. Il tema centrale è la figuretta grigia ed insignificante di Adolf Eichmann, il “ragioniere della morte”, l’emblema di quella banalità del male così lucidamente enunciata da Hanna Arendt, quel male dal volto ordinato e rassicurante del grigio burocrate che “fa il suo dovere”, che ordina carte e numeri senza alzare gli occhi dalla sua tranquilla scrivania. Non guarda oltre, non è interessato a comprendere il vasto disegno di sterminio di cui la sua figura è funzionale ingranaggio. Quel male così banale, fatto di carte, di conti, di abitudini, di ordinata quotidianità, di colpevole miopia minaccia anche la contemporaneità. Quel male oggi è nello sguardo distratto alle immagini di tragici cortei di morte da cui l’umanità si svela come epifania dolente nella sembianze di un bimbo con scarpette, maglietta rossa e bragotte abbandonato inerte sulla battigia del mare nostro. Il male è nello sgomento presto dimenticato. Nell’abitudine alle immagini di sofferenza e di morte. Nel richiudersi nelle nostre piccole vite dai tanti problemi quotidiani. Nel chiamarsi fuori... Non saremo proprio noi a dover salvare il mondo!? E invece no! Siamo uomini e nulla dell’uomo può esserci alieno. La nostra umanità ci richiama alla responsabilità dell’altro e quindi alla responsabilità della storia. A questo siamo chiamati: “virtute e canoscenza”. Il racconto del male è duro e scomodo, ma doveroso e il percorso della conoscenza è anche dolore... La musica tuttavia lenisce, accompagna, ritesse e ricompone. Ecco il senso di un percorso articolato di arte e conoscenza che il nostro Conservatorio ha messo in campo insieme al Liceo “Isabella d’Este”. Giovani musicisti e studenti, insieme a docenti appassionati offrono alle scuole e alla cittadinanza una loro produzione culturale ancora una volta di alto profilo, di grande valenza. Il loro impegno è un grande tributo al dovere di una memoria che non può che essere monito per il presente. A loro va la nostra più profonda gratitudine: a questi giovani, ai loro docenti, a tutto lo staff tecnico di supporto, al Presidente Onorario prof. Sergio Cordibella, al Presidente dell’Associazione Amici del Conservatorio Maestro Giordano Fermi, alla Dirigente dell’Istituto Superiore “d’Arco-Este” prof.ssa Maria Rosa Cremonesi, al prof. Andrea Ranzato, a quanti si sono cimentati a vario titolo in questa impresa grande e a quella straordinaria fucina di arte, di idee e di cuore che è la prof.ssa Giovanna Maresta.
 
M.o Salvatore Spanò, Direttore del Conservatorio
Dott.ssa Francesca Zaltieri, Presidente del Conservatorio

 

Per informazioni

   +39 0376.324636

 

Ingresso

libero

 

Dove

Auditorium "Monteverdi"
Via della Conciliazione, 33 - Mantova

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